
25 Ott Come sviluppare il proprio potenziale con l’Inner Game Coaching
La vera essenza del coaching è quella di supportare una persona affinché liberi tutte le proprie potenzialità affinché riesca ad aumentare al massimo il rendimento. Si tratta di un aiuto nell’apprendimento di tecniche fondamentali per affrontare con grinta tutte le difficoltà della vita. Quando parliamo di potenziale, d’altra parte, parliamo di qualità e possibilità che ancora non si sono manifestate o realizzate. Si tratta dell’insieme delle caratteristiche e delle risorse a disposizione di ognuno di noi. In questo post cercheremo di capire cosa possiamo fare per conoscere il nostro potenziale e per utilizzarlo pienamente.
Impariamo dai bambini. Secondo W. Timothy Gallwey, considerato da molti il padre del coaching moderno, per conoscere il nostro potenziale dobbiamo partire da quelle qualità innate che abbiamo sin da bambini: gioia, entusiasmo, capacità di sorprendersi, curiosità, fiducia. Il primo passo, quindi, è riscoprire questi aspetti che, troppo spesso, vengono distrutti da interferenze. Le stesse interferenze del mondo esterno che, alla fine, bloccano anche l’espressione del nostro potenziale.
Vincere ansia e negatività. Nella corsa verso l’affermazione del nostro potenziale abbiamo come avversari non solo ostacoli esterni, ma anche ostacoli interiori come l’ansia, la negatività, il dubbio, la paura. La nostra mente, infatti, facilmente viene distratta proprio dalla sua tendenza a preoccuparsi, a rimpiangere e a confondersi. Per eccellere, invece, bisogna smettere di farsi vincere dalla negatività e dalla tendenza a giudicarsi negativamente.
Concentrazione e meditazione. Per ridurre al minimo gli ostacoli e le barriere mentali che costruiamo da soli, dobbiamo lavorare per ridurre le interferenze. Come? Focalizzando la nostra attenzione proprio sulle nostre caratteristiche innate e allenandoci a sviluppare i nostri punti di forza. Solo così possiamo sconfiggere gli avversari, sia quelli esterni sia quelli che abitano nella nostra mente.
Mobilità e flessibilità. Quando si parla di mobilità, secondo Gallwey, si parla della abilità di muoversi o di essere spinti verso i propri obiettivi in modo soddisfacente e in tempi accettabili. Per favorire questa mobilità occorre prima di tutto contrastare quelle reticenze interiori che ci impediscono di concederci quella spinta necessaria a raggiungere i nostri desideri, e poi è necessario avere chiari i risultati che vogliamo raggiungere ed essere disposti al cambiamento. Infine, essere flessibili e saper indirizzare la propria attenzione verso le reali necessità è la chiave per ottenere performance vincenti e per saper sfruttare al meglio il proprio potenziale.