Quando il lavoro ti rende infelice, ecco i segnali da riconoscere

Quando il lavoro ti rende infelice, ecco i segnali da riconoscere

Tutti detestiamo sinceramente i giorni di pioggia e i lunedì ma, se appena aprite gli occhi, prima di alzarvi dal letto per andare a lavorare, i vostri primi pensieri sono già improntati a negatività e ansia, allora è il caso di affrontare il problema. È molto probabile, infatti, che stiate sottovalutando i piccoli e grandi “allarmi” legati al fatto che il vostro lavoro non vi rende felici e soddisfatti.

Ecco alcuni segnali che, sul lavoro, non tutto sta andando per il verso giusto.

  1. “Odio tutti i miei colleghi”

Tutti hanno le proprie preferenze quando si tratta di colleghi e provare antipatia verso alcuni di loro non rappresenta una situazione anomala. Tuttavia, se questa animosità è rivolta indifferentemente a tutte le risorse con cui entrate in contatto e, in generale, all’ambiente nel quale vi trovate a lavorare, è evidente che i vostri sentimenti tenderanno inesorabilmente e sempre più verso una drammatizzazione.

 

  1. “Detesto il mio capo”

Il racconto del mondo del lavoro e delle sue dinamiche relazionali è infarcito di cliché sul rapporto tra “boss” più o meno prepotenti e dipendenti. Tuttavia, se proprio non vi ritrovate nello stile manageriale del vostro capo e non riuscite a entrare in sintonia con lui, è forse tempo di cercare un impiego altrove.

 

  1. “Ho perso l’entusiasmo”

Nessun nuovo progetto o incarico riesce a risvegliare la passione e l’eccitazione di una nuova avventura professionale e di nuovi obiettivi? Se a stento riuscite ad alzarvi dal letto e nulla più del vostro lavoro vi coinvolge e vi entusiasma, è il momento di essere onesti con se stessi, prima che questa apatia intacchi altre aree della vostra vita.

 

  1. “Non mi pagano abbastanza”

Il lavoro vi piace ma non vi sentite sufficientemente ricompensati. Se questo poteva andare bene agli inizi della carriera, dopo un po’ di anni è giusto aspirare ad un’adeguata gratificazione. Se il compenso non rispecchia le vostre aspirazioni, generando un senso di ingiustizia e frustrazione, è tempo di guardarsi attorno.

 

  1. “Sono sottoimpiegato”

Non vi sentite sufficientemente considerati e il vostro potenziale è perlopiù invisibile. La vostra opinione è poco tenuta in considerazione e non siete adibiti a mansioni adeguate al vostro curriculum. È una situazione che può facilmente irritare e generare un profondo senso di insoddisfazione.

 

  1. “Mi sento stanco e non riesco a concentrarmi”

Senso di svogliatezza, stanchezza perenne, mancanza di focus e visione: sono altri spiacevoli sintomi che possono rivelare l’insoddisfazione per il proprio lavoro.

 

  1. “I lavori dei miei amici mi sembrano più interessanti del mio”

Va bene ogni tanto consultare LinkedIn per conoscere le novità che riguardano i nostri amici e colleghi ma, se a questo si accompagna un senso di inferiorità verso i lavori altrui e una sorta di invidia professionale, è il caso di farsi qualche domanda sulla propria situazione.

 

  1. “La domenica sera mi assale l’angoscia del lunedì”

Lamentarsi spesso di tutto quello che riguarda il lavoro e vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, comporta un crescente senso di angoscia che, spesso, si riattiva potentemente la domenica sera. Quando la pausa del fine settimana è ormai agli sgoccioli e si riaffaccia l’incubo del ritorno in ufficio.