
20 Set Quando il lavoro ti rende infelice, ecco i segnali da riconoscere
Tutti detestiamo sinceramente i giorni di pioggia e i lunedì ma, se appena aprite gli occhi, prima di alzarvi dal letto per andare a lavorare, i vostri primi pensieri sono già improntati a negatività e ansia, allora è il caso di affrontare il problema. È molto probabile, infatti, che stiate sottovalutando i piccoli e grandi “allarmi” legati al fatto che il vostro lavoro non vi rende felici e soddisfatti.
Ecco alcuni segnali che, sul lavoro, non tutto sta andando per il verso giusto.
- “Odio tutti i miei colleghi”
Tutti hanno le proprie preferenze quando si tratta di colleghi e provare antipatia verso alcuni di loro non rappresenta una situazione anomala. Tuttavia, se questa animosità è rivolta indifferentemente a tutte le risorse con cui entrate in contatto e, in generale, all’ambiente nel quale vi trovate a lavorare, è evidente che i vostri sentimenti tenderanno inesorabilmente e sempre più verso una drammatizzazione.
- “Detesto il mio capo”
Il racconto del mondo del lavoro e delle sue dinamiche relazionali è infarcito di cliché sul rapporto tra “boss” più o meno prepotenti e dipendenti. Tuttavia, se proprio non vi ritrovate nello stile manageriale del vostro capo e non riuscite a entrare in sintonia con lui, è forse tempo di cercare un impiego altrove.
- “Ho perso l’entusiasmo”
Nessun nuovo progetto o incarico riesce a risvegliare la passione e l’eccitazione di una nuova avventura professionale e di nuovi obiettivi? Se a stento riuscite ad alzarvi dal letto e nulla più del vostro lavoro vi coinvolge e vi entusiasma, è il momento di essere onesti con se stessi, prima che questa apatia intacchi altre aree della vostra vita.
- “Non mi pagano abbastanza”
Il lavoro vi piace ma non vi sentite sufficientemente ricompensati. Se questo poteva andare bene agli inizi della carriera, dopo un po’ di anni è giusto aspirare ad un’adeguata gratificazione. Se il compenso non rispecchia le vostre aspirazioni, generando un senso di ingiustizia e frustrazione, è tempo di guardarsi attorno.
- “Sono sottoimpiegato”
Non vi sentite sufficientemente considerati e il vostro potenziale è perlopiù invisibile. La vostra opinione è poco tenuta in considerazione e non siete adibiti a mansioni adeguate al vostro curriculum. È una situazione che può facilmente irritare e generare un profondo senso di insoddisfazione.
- “Mi sento stanco e non riesco a concentrarmi”
Senso di svogliatezza, stanchezza perenne, mancanza di focus e visione: sono altri spiacevoli sintomi che possono rivelare l’insoddisfazione per il proprio lavoro.
- “I lavori dei miei amici mi sembrano più interessanti del mio”
Va bene ogni tanto consultare LinkedIn per conoscere le novità che riguardano i nostri amici e colleghi ma, se a questo si accompagna un senso di inferiorità verso i lavori altrui e una sorta di invidia professionale, è il caso di farsi qualche domanda sulla propria situazione.
- “La domenica sera mi assale l’angoscia del lunedì”
Lamentarsi spesso di tutto quello che riguarda il lavoro e vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, comporta un crescente senso di angoscia che, spesso, si riattiva potentemente la domenica sera. Quando la pausa del fine settimana è ormai agli sgoccioli e si riaffaccia l’incubo del ritorno in ufficio.